BLOGTOUR: La mia prof. di ginnastica è un’aliena di David Solomons

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Oggi finalmente è il giorno! Sbarca in libreria il seguito di “Mio fratello è un supereroe” di David Solomons, “La mia prof. di ginnastica è un’aliena“, pubblicato da De Agostini e tradotto da Alessandra Maestrini.

In occasione dell’uscita io e alcuni colleghi blogger vi stiamo parlando della serie in un percorso a tappe, tocca a me prendere il testimone e parlarvi del tanto atteso sequel.

Pagine: 314

Acquistalo subito: La mia prof. di ginnastica è un’aliena

Editore: De Agostini
Collana: Le gemme
Genere: Bambini e ragazzi
Età: Dai 9 anni
Traduzione: Alessandra Maestrini

Data di uscita: 22 Maggio
Prezzo: € 14,90

Zorbon il Decisore è sparito per sempre e la vita di Luke Parker è tornata la solita noiosa routine: scuola, compiti, fumetti. E mentre suo fratello maggiore Zack – alias Star Lad – insieme alla sua migliore amica Lara scorrazzano per la città salvando chi è in pericolo grazie ai loro formidabili (e immeritati!) superpoteri, lui al massimo dimostra il suo eroismo sdraiato sul divano a giocare con la Xbox. C’è una cosa però che Luke sa fare meglio di qualunque supereroe: riconoscere un alieno quando ne incrocia uno. Anche se sapientemente travestito da professoressa di ginnastica! Quando Luke rivela la sua terribile scoperta, nessuno gli dà retta, come al solito. Né suo fratello Zack, che invece non distinguerebbe un alieno nemmeno se gli atterrasse davanti con la navicella spaziale, né Lara, troppo convinta di essergli superiore. Intanto gli alieni sono alle porte, agguerriti, cattivi, e pronti a conquistare la Terra. Il loro piano è diabolico, e sventarlo richiederà tanta astuzia e coraggio. Adesso, solo l’eroe più pasticcione del mondo ha la possibilità di salvare la Terra.
 
 

“Tutte le persone di cui mi fidavo mi avevano deluso. Nessuno nella mia vita mi capiva o aveva un’idea di quello che stavo passando.”

Source: Pinterest

Sembrano passati anni ma la verità è che era soltanto l’anno scorso quando per la prima volta prendevo in mano “Mio fratello è un supereroe”, ignara di ciò che avrebbe comportato la lettura, ovvero una delle più grande dipendenze i cui sintomi di astinenza cominciavano a farsi sentire fino a questo momento.

David Solomons mi aveva conquistata per la sua semplicità e ironia, arricchita di quel pizzico di cliché fumettistici che tanto amo e trasformandoli in un romanzo dinamico, dove l’imprevedibile è all’ordine del giorno. Ritrovare la stessa freschezza e spensieratezza è stato un po’ come ritornare a casa e rendersi conto che non c’è posto più bello di quello.

Il suo è un romanzo è adatto a grandi e piccini, a tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno voluto leggere una storia raccontata dal punto di vista del “perdente”, colui che viene costantemente oscurato dalla luce di qualcun altro che finisce sempre per rubargli la scena.

Se di solito assistiamo allo sviluppo di un eroe che passo dopo passo conquista la fiducia delle persone e trionfa ad ogni sfida, questa volta invece abbiamo tra le mani eroi pasticcioni che a volte non sanno neanche loro cosa stanno facendo e nell’oscurità c’è qualcuno che invece si chiede come sia possibile non avere poteri quando chiunque attorno a lui ce li ha. Questo è il caso di Luke Parke, che se vi ricordate ha perso la sua occasione di diventare supereroe perché ha dovuto rispondere a un bisogno fisiologico.

“Per anni avevo sognato di essere il Prescelto, ma non a queste condizioni. Avevo mostrato agli alieni come sconfiggere Star Lad. Ero il cattivo. Ero l’artefice della fine del mondo.”

Source: Pinterest

Dopo la scomparsa di Zorbon il Decisore la vita di Luke ripiomba nella monotonia più totale, diviso fra scuola, fumetti e videogiochi, apparentemente sembrerebbe un ragazzino comune e se non fosse per il fatto che suo fratello è un supereroe molto probabilmente sarebbe così.

Una volta visto Zack o meglio Star Lad e Lara “Piuma Nera” sfrecciare da una parte all’altra della città per risolvere crimini e aiutare le persone si rende conto della grande opportunità che si è lasciato sfuggire quella volta. 

Amareggiato e profondamente arrabbiato comincia a serbare rancore verso suo fratello maggiore sempre più distante per le responsabilità a cui deve far fronte. Ormai fra i due la comunicazione si limita a battibecchi che sfociano in silenzi imbarazzanti da parte di uno e di fughe da parte dell’altro. Come se non bastasse anche il suo migliore amico comincia a voltargli le spalle e da quel momento il mondo comincia a farsi sempre più grigio.

L’unico modo per sopravvivere è rifugiarsi nei vizi, che per Luke rappresentano i videogiochi, almeno in quel momento gli sembra di poter essere qualcuno di importante che può fare la differenza e le cose sarebbero andate avanti così se non fosse stato per uno strano videogioco che simula la realtà della sua cittadina, dove il protagonista non è un eroe bensì un alieno pronto ad invadere la Terra. Vince colui che riesce a mettere k.o. i protettori della città. E qui che cominciano a complicarsi le cose, Luke finisce per fare la scelta sbagliata e questa volta non c’è Star Lad che possa tirarlo fuori dai guai.

“Tu vedi supercattivi e alieni ovunque, perchè vuoi vederli. Non perchè siano reali. Perchè l’unico potere che hai è quello di inventarti le cose.”

Source: Pinterest

Questa volta l’autore ci mostra come ogni azione abbia una conseguenza, soprattutto quando la si compie in maniera impulsiva, guidati dalla rabbia o perché no, dall’odio puro. Luke in questo capitolo comincia a capire che i superpoteri non sono sempre una cosa buona e che comportano grandi responsabilità, che ricadono sempre sulle spalle dell’eroe di turno.

In questo senso matura un po’ ed è ironico che per farlo accadere abbia dovuto affrontare un’invasione aliena in piena regola, dove ogni forma extraterrestre aveva assunto le sembianze della sua professoressa di ginnastica, il suo incubo peggiore.

Sicuramente il punto forte di questo romanzo è il suo intrepido protagonista, che nonostante la giovane età si spinge oltre i suoi limiti per rimediare ai suoi errori e salvare così il pianeta. Se solo non fosse così fissato con l’idea di essere un supereroe si renderebbe conto che in realtà, a suo modo, lo è già. Non è da tutti rischiare la propria pelle per portare avanti le proprie idee e allo stesso tempo capire quando si sbaglia.

Altro punto a suo favore è l’idea che, per quanto risuoni di già sentita a livello di citazioni, clichè e scontri, è nel suo sviluppo che ci si rende conto che in realtà è qualcosa di unico, parte integrante di un universo di cui non ne abbiamo mai abbastanza.

Per farla breve un’ottima ragione per cominciare questa serie è quella di poter vedere una storia che si evolve in continuazione, narrata da un punto di vista non convenzionale, un po’ come se facessimo raccontare la storia di Star War a Jar Jar Binks.

“La mia prof. di ginnastica è un’aliena” è un’invasione di replicanti inarrestabili pronti a dare del filo da torcere a qualunque non supereroe un po’ sfortunato.

“Stavo imparando sulla mia pelle che progettare la caduta di una razza di invasori alieni dal calduccio della tua casa sull’albero non ti preparava alla realtà di aggirarti furtivo per una spaventosa astronave, circondato da forme di vita ostili.”

Non perdetevi tutte le tappe del blogtour!

 

 

May the Force be with you!
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